In ricordo di Stefano
Una storia di solidarietà nel cuore della Sanità
Portiamo nel cuore la presenza viva del nostro amico Stefano, giovane napoletano che amava tantissimo Napoli e pensava che fosse la città più bella del mondo. E più di ogni altra cosa a Napoli amava il rione della Sanità: ne parlava con tutti, raccontava delle sue strade piene di contraddizioni, della bellezza e delle brutture dei suoi vicoli, del calore e dell’allegria, ma anche della disperazione della gente che vi abita.
Stefano lavorava a Milano, ma approfittava di tutti i giorni liberi e di ogni fine settimana per tornare a Napoli e stare con la sua famiglia, gli amici, ma soprattutto con i ragazzini, napoletani e stranieri, che lo aspettavano all’Ozanam, nel cuore della Sanità. Con questi ragazzi Stefano giocava, chiacchierava e li aiutava a studiare.
I ragazzi lo aspettavano perché si sentivano sostenuti nello studio in particolare, e lui desiderava tanto stare con loro! Stefano decise allora di lasciare temporaneamente il lavoro per un tempo di riflessione e per esprimere meglio il suo intimo desiderio di gratuità con i ragazzi.
Passava con loro tutti i pomeriggi, finché decise di non tornare a Milano. Il nuovo lavoro ad Avellino era meno soddisfacente, ma gli permetteva di dedicarsi in modo più costante alle attività che in modo chiaro esprimono responsabilità di fronte ai “piccoli e poveri”.
La scomparsa improvvisa di Stefano ha dato vita ad un impegno che si è concretizzato nel progetto Amici di Stefano, iniziato nel febbraio del 2011 su proposta dei suoi fratelli e amici, e sfociato infine nella nascita, nel luglio 2012, dell’Associazione Tutticolori, nome che lui stesso aveva scelto. In base al decreto legislativo del 3 luglio 2017 ad oggi la denominazione di Organizzazione di Volontariato Tutticolori non ha cambiato la nostra missione.